La pianta dell’Asfodelo è molto diffusa in Sardegna e in Sicilia. Il germoglio fresco dello stelo viene usato in cucina come un asparago; mentre la corteccia secca dell’asfodelo era utilizzata per intrecciare.

I suoi tuberi, alimentavano i poveri nei momenti di carestia: erano cotti sotto la cenere.

Asfodelo in fiore L’asfodelo è una pianta mangiata anche dagli animali: le pecore usano le foglie secche, meglio se bagnate dalla rugiada della notte.

Denominato Fiore degli Inferi, come ricorda Omero nell’Odissea, perchè era una pianta di cui ci si nutriva in momenti di carestia. Anche Teofrasto ne parla e dice che la pianta di asfodelo veniva appesa davanti alla porta come rimedio contro la sorte negativa; ancora i Greci la piantavano vicino alle tombe affinchè potesse essere il nutrimento per i morti.

 

Proprietà dell’Asfodelo.

La medicina greca raccomanda questa pianta come contravveleno e panacea universale. Noi usiamo il tubero, sia fresco che essiccato. Infatti la pianta viene definita come “pianta della bellezza” e ha proprietà emollienti, rinfrescanti e decongestionanti.

I tuberi essiccati possono essere usati come rimedi per lenire scottature solari e dermatosi. Possiamo preparare un decotto con 5 gr. di tubero  essiccato e 100 ml di acqua. Con il decotto si bagnano le garze che si applicano localmente e mai su ferite aperte.

I tuberi freschi dell’asfodelo, ridotti in polpa, sono usati (tramite leggero sfregamento sulla zona) per schiarire le efelidi.

La pianta si riproduce per seme ( ne abbiamo in vendita nel nostro negozio) oppure per divisione dei tuberi ( ne abbiamo in vendita nel nostro negozio). Il momento per la semina è l’estate: si mettono a germinare i semi in semenzai all’aperto con terriccio specifico mantenuto costantemente umido. Poi le nuove piantine vanno trasferite in vasi singoli ed  allevate in essi fino al terzo anno quando possono essere messe a dimora definitiva, in primavera o in autunno.

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